Perché il Miele Cristallizza e Come Trattarlo
La cristallizzazione del miele è una cosa positiva o no? Perché il miele cristallizza? In questo articolo vi parleremo di tutto ciò che riguarda questo fenomeno e di come trattarlo per far diventare nuovamente liquido il miele.
La cristallizzazione del Miele è un fenomeno naturale?
Differentemente a ciò che si pensa, la cristallizzazione che interessa il miele è un processo naturale ed è uno dei simboli di genuinità del prodotto. Il miele, nella sua composizione, si presenta come una soluzione ricca di zuccheri (glucosio e fruttosio) in cui, questi ultimi, superano il solvente ovvero la parte liquida in cui dovrebbero essere disciolti. Questo rende la composizione del miele al quanto instabile e l’unico modo per ritrovare la stabilità è la precipitazione degli zuccheri e la loro conseguente cristallizzazione. La cristallizzazione, quindi è una tipica caratteristica del miele naturale e senza alterazioni chimiche o processi industriali come la pastorizzazione, essa è legata strettamente alla sua composizione chimica, e ogni tipologia di miele ha diverse tempistiche e modalità di cristallizzazione. Quindi si può dire che i migliori mieli italiani tendono a cristallizzare e questo è indice di purezza del prodotto, inoltre il miele è sempre un acquisto importante per il proprio benessere e da sempre una delle migliori idee regalo originali quindi, anche se cristallizzato, non abbiate paura di acquistarlo o regalarlo. Consigliamo di acquistare il miele Natiflow, azienda leader nel settore della vendita di miele 100% italiano e artigianale, definita anche da ANSA come uno dei migliori venditori di miele italiano.
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Perché il miele si solidifica “Cristallizza”?
Vediamo insieme perché il miele si solidifica creando la cristallizzazione. Gli zuccheri che principalmente costituiscono il miele sono il glucosio e il fruttosio presenti in diverse concentrazioni nei vari gusti e tipologie di miele. Ci sono alcuni mieli che hanno una concentrazione maggiore di glucosio rispetto al fruttosio, in questo caso, il glucosio tenderà a separarsi dalla parte liquida del prodotto con la sua conseguente precipitazione generando la cristallizzazione del miele. Nel caso contrario in cui è il fruttosio a predominare sul glucosio il miele tenderà a non cristallizzarsi mantenendo così il suo stato liquido più a lungo e in diverse condizioni di temperatura ed anche in funzione di come e dove viene conservato. Quindi la cristallizzazione è un fenomeno che si manifesta in modo diverso da miele a miele, un fenomeno naturale che cambia in funzione degli aspetti sopra elencati.
Perché il miele che compro al supermercato è sempre liquido?
A meno che non si acquisti il miele di acacia o castagno, la maggior parte dei miele cristallizza e per questo, trovare un millefiori liquido al di fuori della stagione produttiva, è sinonimo di alterazione e dunque può avere subito dei processi. Può esser stato riscaldato fino a 50° C o addirittura pastorizzato e dunque portato a temperature che vanno oltre i 75° C. È doveroso ricordare che sia la fusione che la pastorizzazione non hanno alcuno scopo igienico-sanitario e alterano irreparabilmente il miele distruggendone soprattutto la sua carica enzimatica. Tutto ciò ha lo scopo di illudere il consumatore, facendogli credere che il miele sia sempre allo stato liquido distogliendolo dalla realtà. Il miele non ha bisogno di alterazioni perché il luogo dove le api lavorano è uno dei più sterili che ci sia.
Oltre alla cristallizzazione ti consigliamo di leggere anche i benefici del miele:
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Quando avviene la cristallizzazione del miele?
Il processo di cristallizzazione del miele inizia spontaneamente non appena viene estratto (anche in quella a freddo) in cui si agitano i cristalli e se ne facilita lo sviluppo. Per valutare la propensione alla cristallizzazione si prende in considerazione spesso il rapporto tra fruttosio e glucosio: affinché non solidifichi il rapporto deve essere sempre inferiore al 1:3. Quindi il fruttosio deve avere una percentuale maggiore rispetto al glucosio. Un altro fattore da tenere in considerazione è il solvente ovvero la quantità di acqua presente nel miele. Con l’aumentare dell’acqua si raggiunge prima la stabilità e meno cristalli di glucosio precipitano. Però, è molto rischioso tenere alto il valore d’acqua nel miele. Per evitare che alcuni lieviti si attivino e diano il via alla fermentazione del miele, la percentuale d’acqua deve essere sempre al di sotto dei 18 gradi d’umidità “limite consentito dalla legge”. Un fattore fondamentale da considerare è sicuramente la temperatura di conservazione del miele. L’intervallo di temperatura in cui il miele cristallizza va da 5° C a 25° C. Il picco di velocità di cristallizzazione si raggiunge all’incirca intorno ai 14°C. Ovviamente anche questo dipende dalla tipologia di miele. Ad esempio, il miele di acacia cristallizza meno grazie alla maggiore quantità di fruttosio contenuta nella sua composizione.
Le temperature basse rallentano il processo di cristallizzazione perché rendono più difficoltoso l’accrescimento dei cristalli; le temperature alte denaturano i cristalli distruggendoli e alterando le caratteristiche del miele. Se si vuole controllare il processo di cristallizzazione si deve tener ben conto delle temperature di conservazione.
Come sciogliere il miele cristallizzato?
Quando il miele cristallizza va trattato con molta attenzione per evitare di perdere le sue proprietà. Si può sicuramente riscaldarlo per scioglierlo; una soluzione è il bagnomaria però cercando di non superare la temperatura dei 40°C. Superata questa temperatura il miele non cristallizzerà mai più con la conseguente perdita di alcune delle sue proprietà. Un’altra soluzione è quella di tenerlo tra le mani fin quando non inizia a sciogliersi e poi mescolarlo con il cucchiaio. In alternativa si può posizionare vicino ad una fonte di calore come un caminetto o un termosifone. L’importante è non sottoporlo mai a temperature troppo alte che rischiano di denaturare il miele. La predilezione tra liquido e solido è molto personale, se però preferiscono prodotti più sani e integri è doveroso ricordare che il miele per sua natura tende a cristallizzare e al di fuori della stagione produttiva solo l’acacia e il miele castagno si mantengono stabili. Negli altri lo stato liquido è sinonimo di alterazione con la conseguente perdita di caratteristiche naturali. È più giusto ed interessante degustare il miele con i suoi buonissimi cristalli: così si degusterà un prodotto meno dolce e più fine al palato.
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Il miele deve essere cristallizzato o no?
In conclusione, possiamo solo dire che la cristallizzazione è un processo naturale che non rovina le caratteristiche organolettiche del miele ma solo il suo aspetto e ne assicura la genuinità, qualità e naturalezza, garantendone l’assenza di qualsiasi intervento di alterazione. Lasciamoci conquistare dal miele cristallizzato in autunno inverno e dal miele liquido in primavera estate. Scopriamo le caratteristiche della cristallizzazione simbolo di esaltazione di qualità. Amiamo la cremosa consistenza dei millefiori, i grandi cristalli dell’arancio o quelli più fini dell’eucalipto.
Mangiamo il miele per quello che è!
Commento
è giusto sapere che la cristallizzazione del miele è un fenomeno naturale ed in qualche modo sigilla la garanzia del prodotto.