La sciamatura delle api; Tutto quello che c’è da sapere
La sciamatura delle api è un fenomeno naturale ed è importante per il loro ciclo vitale annuo. Rappresenta il modo in cui il “superorganismo” alveare si riproduce in maniera del tutto naturale. In questo articolo parleremo della sciamatura, della sua importanza e delle cause che la determinano.
Che cosa è la sciamatura?
La sciamatura delle api è un fenomeno naturale e rappresenta la vera riproduzione del “superorganismo” alveare. Definiamo l’insieme di tutte le api come un “superorganismo”, perché semplicemente prese singolarmente non sarebbero in grado di sopravvivere. La loro vita dipende dalla complementarità dei ruoli che svolgono all’interno dell’alveare. Una cosa importante da ricordare è che il fuco non ha nessuna funzione per quanto riguarda la sciamatura.
Quindi la sciamatura è da intendersi come un atto riproduttivo: la regina vecchia, nel momento in cui nasce una nuova regina, abbandona l’alveare principale insieme ad un notevole numero di api e fuchi ( circa un terzo), che portano con se un quantitativo di miele fondamentale per la sopravvivenza dei primi giorni. Il miele di scorta dello sciame sarà anche utile alle operaie per costruire velocemente i primi favi, così da permettere alla regina di iniziare ad ovodeporre. Dalle nuove uova nasceranno api operaie importantissime per la ripresa e crescita dello sciame. Leggi anche il nostro articolo su come le api producono il miele o l’articolo di ANSA dedicato al miele di acacia.
La natura ha pensato a tutto.
Potrebbe sembrare un controsenso che la nascita di un nuovo “superorganismo” dipenda da una regina vecchia, ma la natura ha pensato a tutto e nulla è lasciato al caso!
La regina vecchia è già fecondata, dunque è subito in grado di deporre uova, e la crescita del nuovo alveare avverrà in maniera più veloce. Invece, nell’alveare principale, resterà una regina giovane che dovrà fecondarsi. In questo lasso di tempo, la covata fresca lasciata dalla vecchia regina garantirà il ricambio della forza lavoro, assicurando la crescita del nucleo. Tecnicamente l’alveare potrà continuare la sua vita, ringiovanendo, perché avrà un’ape regina giovane. Leggi anche il nostro articolo sull’ importanza delle api per la vita sulla terra. Le tipologie di miele che producono le api sono svariati con caratteristiche e proprietà differenti tra di loro. Ecco alcuni articoli sulle caratteristiche di alcuni mieli e altri prodotti dell’alveare: I benefici del miele – Proprietà del miele di sulla – Proprietà del miele di Acacia – Proprietà del miele di Eucalipto – Benefici del Polline – Benefici della propoli. La cosa più affascinate è vedere come oggi, sempre più persone, decidono di usare i meravogliosi prodotti delle api per fare regali originali o addirittura bomboniere per occasioni speciali.
Ma come avviene la sciamatura?
Poco prima che avvenga la sciamatura, le api entrano in febbre sciamatoria: alcune ghiandole e muscoli si modificano; le api bottinatrici rallentano il loro lavoro ed iniziano a consumare le scorte di miele, riempendo le proprie borse melarie; nel frattempo, le api esploratrici cercano incessantemente un posto per insediare il nuovo alveare; la regina vecchia, che andrà via, verrà messa a “dieta”, così non sarà in grado di deporre ed inoltre, riducendo notevolmente il suo peso e dimensione, sarà in grado di volare fuori dall’arnia. Una volta uscito dall’alveare, lo sciame stazionerà per 24 – 48 ore su un ramo limitrofo all’alveare principale, in attesa che le esploratrici trovino un luogo sicuro dove potersi insediare. I prodotti di un’alveare sono svariati, abbiamo molte varietà di miele e altri prodotti che provengono dell’apiario e dal lavoro delle api: Miele di Acacia – Miele di Sulla– Miele di Castagno – Miele Millefiori – Miele di Eucalipto – Miele di Arancio – Polline Naturale – Tintura di Propoli. Ovviamente per produrre il miglior miele ogni membro all’interno di un’alveare deve fare la sua parte.
Cause della sciamatura
La tendenza a sciamare dipende molto da caratteristiche genetica ed ereditaria della famiglia delle api, a ciò si aggiungono sicuramente fattori esterni ed interni che influenzano, e non poco, il verificarsi di tale fenomeno.
Senza dubbio la causa principale è la sovrannumero. È inevitabile che un numero grande di individui rinchiusi in piccolo spazio tenda a dividersi. Tale situazione viene a verificarsi durante i periodi di brutto tempo in piena raccolta. Infatti, se piove per più giorni, le api sono impossibilitate ad uscire, ma al contempo continuano a nascere all’incirca 2000 – 2500 api al giorno. Inoltre, non uscendo e lavorando, si ridurrà anche la mortalità.
Con la ripresa delle belle giornate, ci sarà una grande importazione di nettare e polline, che indurranno la regina ad una crescita esponenziale della ovideposizione. Nel momento in cui non ci saranno più celle disponibili, la regina stessa promuoverà la creazione di tante celle reali. Ti consigliamo anche la lettura della testata Urbancener che parla del miglior miele.
La febbre sciamatoria e il feromone della regina
Un altro fattore che può innescare la febbre sciamatoria è la carenza di feromone reale. Questo feromone prodotto dalla regina marca la sua presenza e la sua autorità dimostrando di essere forte e sana e ciò spingerà le api all’unità. Nel momento in cui l’ape regina inizia ad invecchiare, produrrà poco feromone, così le api, percependo questo deficit, opteranno per la sostituzione. Il deficit feromonico può verificarsi anche nei casi di sovrappopolamento, dove anche una regina giovane e sana non riesce a produrre abbastanza feromone per tenere unite tutte le api.
Oltre al fattore spaziale e feromonico, un’altra causa che può determinare la sciamatura è senz’altro quella igienica. Infatti, in molti casi, la sciamatura avviene quando l’alveare è infestato da ospiti parassitari, come ad esempio la varroa destructor o da virus e viroidi che minano la vita stessa delle api. In questo caso, lo sciame che va via lascerà nel nucleo principale tutti e parassiti, in maniera tale da liberarsi e rinvigorirsi.
Si aggiungono anche i fattori esterni, come le condizioni pedoclimatiche, la posizione dell’arnia e l’abbondanza o meno di raccolto.
Come prevenire la sciamatura?
Analizzando le cause della sciamatura, non è difficile capire come operare per prevenire tale fenomeno. C’è da dire però che tali operazioni preventive vanno fatte in tempo, prima che inizia la febbre sciamatoria e dunque la tendenza a sciamare, così da non lavorare inutilmente sprecando del tempo.
Per prevenire la sciamatura innanzitutto bisogna essere abili a gestire lo spazio all’interno di un’arnia. Bisogna avere sempre dei favi vuoti così da permettere alla regina di deporre in maniera fluida. Nel caso il numero di api inizi ad aumentare, si può aggiungere un semplice melario per ampliare lo spazio a disposizione. In primavera però, è sconsigliato aggiungere un ulteriore melario rispetto ai periodi estivi, perché con l’aumento di spazio vuoto, le api non riuscirebbero a mantenere la temperatura ideale nell’arnia. Ciò potrebbe minare il ciclo della covate e rallentare l’ovideposizione della regina.
Un altro modo per prevenire la sciamatura è quello di sostituire i favi di covata con favi vuoti. Così facendo, la regina avrà spazio per deporre, mentre il favo di covata verrà aggiunto ad una famiglia con un numero di api inferiore, così da bilanciarla.
Altre tecniche di prevenzione per la sciamatura.
Altra operazione di pareggiamento, che ci aiuta a bilanciare le famiglie più deboli e nello stesso tempo prevenire la sciamatura, è quella di scambiare posizione di una cassa sovrappopolata con una cassa più debole in pieno giorno. Mediate questo processo, le bottinatrici di ritorno, si aggiungeranno alla nuova famiglia; verranno accettate sicuramente, perché durante i periodi di raccolto le bottinatrici sono ricche di nettare e polline e dunque funzionali per l’economia di un alveare soprattutto se versa in condizioni di difficoltà. Mentre nella famiglia sovrappopolata, oltre a ridurre le bottinatrici, e dunque ridurre il numero di api, si permetterà al feromone reale di diffondersi in maniera più omogenea, dunque le api saranno più unite e tenderanno a sciamare di meno.
Ultima cosa che rimane da fare è la distruzione delle celle reali non opercolate. È un processo faticoso, che stressa anche molto le api. È preferibile controllare i favi ogni 5 – 6 giorni, in maniera tale da avere un controllo maggiore su una potenziale sciamatura. Infatti, dopo l’ottavo giorno, la cella viene opercolata e le api vanno in febbre. In questi casi molti apicoltori commettono un errore: distruggono tutte le celle reali opercolate, la famiglia in febbre sciama lo stesso e il nucleo principale, non avendo celle da cui nascerà la nuova regina, rimarrà orfano.